Riflessione, normoriflessione e  medicina biologica

La riflessione equilibrata o normoriflessione è per la medicina biologica l’espressione armonica, efficiente e produttiva del campo emozionale in oggetto. La riflessione equilibrata o normoriflessione come termine tecnico induce erroneamente a pensare a una facoltà cognitiva. Il campo emozionale riflessione invece rappresenta una capacità di integrare e bilanciare vissuti emozionali anche intensi. La normoriflessione è di notevole importanza per l’equilibrio emotivo. Le esperienze dolorose sono elaborate dalla normoriflessione. La prima reazione emotiva da un evento spiacevole è l’escursione emotiva attraverso tutti i quindici i campi emozionali scegliendone successivamente uno che diverrà prevalente. 

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Gioia equililibrata o normogioia e medicina biologica

La gioia equilibrata o normogioia è per la medicina biologica l’espressione armonica, efficace e creativa del campo emozionale in oggetto. La gioia come campo emozionale in equilibrio detta  anche normo gioia è il più elevato tra i campi, tanto da costituire il fine stesso della esistenza. La normogioia o gioia positiva è l’emozione più elevata che l’uomo possa provare e contemporaneamente anche la più elevante. L’uomo in normo gioia crea un campo emozionale ascendente nel quale si è trasportati con la forza del sorriso. 

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Collera equilibrata e medicina biologica

La collera o normocollera è per la medicina biologica l’espressione armonica, efficace e creativa del campo emozionale in oggetto.  Il campo emozionale normo collera o collera equilibrata, inizia ad agire già nella vita embrionale ed è implicato nei movimenti del nascituro percepiti dalla madre all’interno del proprio ventre. La connessione di senso tra collera e tessuto muscolare si esprime attraverso l’esercizio di contrazioni che dovranno preparare i complessi movimenti necessari alla vita extrauterina. Nella riproduzione il processo del parto avviene nel campo emozionale normocollera. 

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Campo emozionale e medicina biologica

Il campo emozionale è per la medicina biologica, lo spazio nel quale e tramite il quale si ricerca una  soluzione adattativa al conflitto biologico patito.   I campi emozionali principali sono quindici. Dei quindici campi emozionali principali cinque esprimono equilibrio e sono pertanto denominati: normocollera, normogioia, normoriflessione, normotristezza e normopaura. A questi si aggiungono dodici campi in sofferenza con specifiche qualità e estensioni.  L’essere umano in salute attraversa tutte le modulazioni emozionali indicate morbidamente e dolcemente. Equilibrio emozionale non è infatti indifferenza affettiva, ma partecipazione emotiva. 

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Campi emozionali e medicina biologica

I campi emozionali della medicina biologica sono utili a  comprendere l’ interazione tra lesione tissulare alla sofferenza psichica. La malattia è una risposta biologica a un conflitto non derogabile nella quale sono implicati i campi emozionali. Si tratta di una modalità per la quale la necessità di sopravvivere procede evolvendo nuove capacità e maggiore consapevolezza. La vita umana è un composto di sostanza corporale, emozionale e spirituale. Pertanto per la medicina biologica la malattia deve necessariamente costituire una soluzione biologica oltre a rappresentare un processo somatico. 

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Emozioni e medicina biologica

L’ emozioni  sono riferite in medicina biologica ai campi emozionali ovvero  i campi nei quali avviene il rapporto tra senso e struttura. Ogni strategia di sopravvivenza applicata dagli organismi in cerca di perpetuarsi, si costituisce tessuto o capacità all’interno di un’area emotiva coerente. Quest’area emotiva e attiva verso l’enorme fatica per ottenere le capacità biologiche richieste dall’ambiente. Il termine campo è in relazione al fatto che le emozioni, seppur generate originariamente in un individuo, sono estese oltre il limite corporale dell’individuo stesso.

 
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