Campo emozionale e medicina biologica
Il campo emozionale è per la medicina biologica, lo spazio nel quale e tramite il quale si ricerca una soluzione adattativa al conflitto biologico patito. I campi emozionali principali sono quindici. Dei quindici campi emozionali principali cinque esprimono equilibrio e sono pertanto denominati: normocollera, normogioia, normoriflessione, normotristezza e normopaura. A questi si aggiungono dodici campi in sofferenza con specifiche qualità e estensioni. L’essere umano in salute attraversa tutte le modulazioni emozionali indicate morbidamente e dolcemente. Equilibrio emozionale non è infatti indifferenza affettiva, ma partecipazione emotiva. Il partecipare ad un campo emozionale rappresenta però in salute comunicazione, relazione e crescita personale. L’espressione di normocampo permette all’uomo la sua massima umanità.
Il termine campo emozionale deriva anche dall’osservazione che sebbene un’emozione s’ingeneri in vari modi in un individuo singolo, essa tende a diffondersi coinvolgendone altri. Il corpo fisico ha la dimensione espressa dal corpo stesso, un campo emozionale è generalmente ben più ampio del corpo fisico stesso. Per la medicina biologica un campo emozionale può assumere e a secondo dei casi, l’intensità, una dimensione poco maggiore o notevolmente maggiore del corpo fisico. Inoltre un campo emozionale occupa uno spazio ingenerato da un singolo individuo, oppure può essere connesso a più individui che partecipano al campo. Le dimensioni del campo possono pertanto variare considerevolmente.
Inoltre la divisione netta che conosciamo a livello corporale tra individuo e individuo è certamente meno netta se non sfumata a livello emozionale. Il campo emozionale tende a coinvolgere insiemi d’individui e pertanto supera i limiti dell’individuale e tende anche se con fatica verso l’universale.
Il campo emozionale prodotto da moltitudini di esseri umani deceduti in circostanze drammatiche è intenso e permane nei luoghi dell’evento anche molto tempo dopo che gli eventi inerenti sono conclusi. Per esempio i luoghi di feroci battaglie o stermini sono a distanza di anni ancora permeati dal campo emozionale connesso.
Il campo emozionale è percepito non da sensitivi, ma da comuni esseri umani ogniqualvolta contattano lo spazion nel quale fu generato. Il legame emozione-tessuto rappresentato da precise connessioni nel sistema nervoso centrale possiede la facoltà estendersi anche oltre il singolo individuo e può essere partecipato da tutti gli altri sistemi nervosi che dispongono dello stesse connessioni emozione-tessuto. Tramite il campo emozionale la comunicazione avviene non solo tra individui della stessa specie, ma coinvolge pertanto a diversi livelli tutte le specie. Le similitudini nella costruzione del sistema nervoso centrale facilitano questa comunicazione. Secondo la medicina biologica le forme di vita che non dispongono di un sistema nervoso, possiedono equivalenti biologici del sistema nervoso nel quale sono depositate informazioni più elementari inerenti ai legami emozioni-tessuto.
Il campo emozionale comunica informazioni anche attraverso le generazioni. Riceviamo infatti dagli antenati non solo il codice genetico per la costruzioni dei corpi, ma anche i campi emozionali connessi ai singoli tessuti.
Il termine di campo è significativo perché costituisce la condizione di un individuo ma anche una connessione che implica più individui. In modo analogo la conquista evolutiva di nuovi tessuti non è limitata a un individuo, ma coinvolge anche per discendenza insiemi d’individui. Gli insiemi d’individui che possiedono simili tessuti esprimenti simili funzioni biologiche si comportano pertanto come un campo.
Questa connessione tra tessuto ed emozione è ampiamente sottovalutata dalla ricerca in campo psicologico, che tende a valutare le emozioni purtroppo senza approfondire le relazioni con i tessuti connessi. Anche la prassi della medicina moderna di focalizzare l’attenzione della sua ricerca su una connessione tra chimica ed emozione, rischia di ingenerare un’imprecisione metodologica non indifferente.
Le molecole coinvolte nello scatenamento di reazioni emotive non sono che intermediarie di funzione. La funzione delle emozioni resta quella di animare i tessuti di senso e le molecole chimiche implicate agiscono in subordinazione a tale finalità. Un’ approccio scientifico che osservi molecole senza evidenziare i legami emozione-tessuto osserva un dettaglio significativo, ma omette la sua comprensione.
Il campo emozionale in equilibrio è coinvolto nell’omeostasi dell’essere umano è mantiene la sua salute. Per la medicina biologica le singole emozioni muovono la vita corporale determinando l’attivazione o il silenzio delle funzioni biologiche connesse a tessuti. Il sistema nervoso centrale non è il luogo delle emozioni, proprio per la caratteristica delle emozioni di costituirsi all’interno di un campo. Pertanto è nell’interazione tra tessuto e sistema nervoso che si determina il campo emozionale senza essere pertanto circoscritto in un luogo anatomico o in singolo individuo. La pulsatilità della vita biologica è determinata dal campo emozionale nel quale avviene. In salute per l’espressione somatica è pertanto necessario l’attraversamento di tutte e cinque i campi emozionali sequenziati nel tempo in modo da attivare tutti i tessuti in relazione al senso biologico che svolgono. Il campo emozionale muove la vita e i tessuti nella quale si esprime verso quelle culminanti biologiche che denominiamo evoluzione.
Per la medicina biologica la valutazione del campo emozionale espresso dal paziente, non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la meccanica della malattia anche il mezzo e la finalità sensata di ogni malattia nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dai campi applicati, dei diversi fattori aggravanti, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Una valutazione dei campi emozionali e del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma