Collera equilibrata o normocollera e medicina biologica

Collera equilibrata e medicina biologica

La collera o normocollera è per la medicina biologica l’espressione armonica, efficace e creativa del campo emozionale in oggetto.  Il campo emozionale normo collera o collera equilibrata, inizia ad agire già nella vita embrionale ed è implicato nei movimenti del nascituro percepiti dalla madre all’interno del proprio ventre. La connessione di senso tra collera e tessuto muscolare si esprime attraverso l’esercizio di contrazioni che dovranno preparare i complessi movimenti necessari alla vita extrauterina. Nella riproduzione il processo del parto avviene nel campo emozionale normocollera. Le contrazioni muscolari uterine che consentono la nascita di nuova vita sono collera positiva. Ogni qualvolta occorre la condizione per la quale le forze in gioco si scatenano, allora si esce dall’ordine preesistente e si configura la nuova vita.

Già durante l’atto di concepire nuova vita i campi emozionali normocollerici dei genitori sono stati tanto espansi da determinare procreatività. Nel mammifero tutto il comportamento finalizzato al corteggiamento, al rituale di accoppiamento e alla fecondazione è su normocollera. Si tratta di un’attitudine protesa verso l’altro talmente intensa, da permette la relazione. Anche il complesso percorso dei gameti fino alla loro congiunzione è un movimento e pertanto un’applicazione di normocollera. La normocollera è pertanto il più socializzante dei campi emozionali e permette la connessione d’individui tramite una felice relazione sessuale, ma anche la relazione tra clan tramite costruttiva relazione sociale.

Il momento forse più rappresentativo della normocollera è costituito dal primo grido che emette il neonato e che segnala il suo arrivo nel nuovo mondo. La nascita, l’espansione, la conquista del nuovo mondo e il coraggio necessario saranno da quel momento sempre ancorati a quel preciso campo emozionale.

Collera o normocollera in medicina biologica
Collera o normocollera in medicina biologica

La normo collera anima pertanto anche le arti creative e l’esplorazione. Il normocollerico ha il coraggio di avvicinare il mondo sconosciuto per esplorarlo e comprenderlo. La normocollera riguarda le scoperte territoriali e scientifiche, ma anche la sensitività. Il genio, il veggente e il condottiero sono normocollerici. Anche chi professionalmente salva vite umane rischiando la propria, esprimono normocollera.

La collera ha non solo nella lingua italiana un significato purtroppo generalmente negativo. Non abbiamo una parola che rappresenti normocollera e pertanto è stato necessario ridefinire il termine. Nei testi sacri leggiamo della “collera” di Dio e per tale limitazione linguistica saremmo portati a interpretare questa collera come un difetto del Dio Creatore. Ovviamente questo non corrisponde per nulla al significato indicato nei testi sacri. La collera di Dio è la creatività perfetta ovvero la perfetta normocollera. Il problema linguistico per la medicina biologica riguarda l’assenza di una parola che riassuma gli aspetti positivi della collera. La comprensione culturale dei significati coincide sempre una precisa evoluzione linguistica.

La normocollera è pertanto portatrice di fantasia, creatività, coraggio immaginazione. Questa condizione caratteristica della mente umana permette di prefigurare il nuovo ancor prima che esso esista. La capacità dell’artista di dipingere nel quadro qualcosa che non ha mai visto oppure lo scrittore che prefigura la storia e poi la scrive sono applicazioni di normocollera. Creare il nuovo e procreare hanno dunque una relazione sintetica induttiva.

I significati di normocollera si estendono in medicina biologica anche alla premonizione e alla chiaroveggenza. Queste doti permettono infatti la possibilità di vedere prima che l’evento sia visibile. Le facoltà sensitive, premonizione intuizione sono applicazioni di collera  positiva.

Per alcune professioni questa capacità intuitiva è necessaria e costituisce la differenza. Vedere prima significa anche prevedere. La possibilità umana di prevedere una difficoltà e quindi organizzarsi, ha contribuito non poco all’evoluzione della specie.

La sopravvivenza delle specie è stata determinata anche dalla capacità di avere successo in caso di conflitto. Ovviamente sia l’artista, come il chiaroveggente o il condottiero che affrontano su piani diversi il nuovo, anticipandolo creandolo dal proprio interiore, sono configurati da una grande sicurezza in se stessi e dall’inclinazione ad andar fuori da se stessi. Essi sono inclini a lasciare il proprio ego e a vagare fuori alla ricerca di un nuovo ordine delle cose. Terminato questo momento di follia lucida, rientrano in se stessi, poiché sicuri di ritrovarsi.

La normocollera è per la medicina biologica un momento di quella follia controllata che è anche coraggio e caratterizza persone molto solide. Per costruire il nuovo è però necessario spazzare via il vecchio. Il terremoto, l’uragano e la tempesta sono nell’immaginario umano tramite i quali la Divinità manifesta la Sua collera. Il pianeta terra esprime normocollera attraverso i fenomeni climatici e geologici estremi. In tale occasioni l’uomo partecipa alla normocollera del pianeta.

Ogniqualvolta la natura muove tanta energia distruttiva, si verificano quei cambiamenti che sono precursori del nuovo che avanza. La distruzione precede una nuova costruzione e la vita del pianeta si evolve anche con tali scossoni. Il pianeta terra è da considerare come un unico organismo. La sua normocollera si esprime attraverso i movimenti. Un terremoto è per il pianeta terra l’equivalente sintetico induttivo di un’energica contrazione muscolare a livello di un mammifero. I due, in altre parole il pianeta e il singolo mammifero, possono comunicare proprio attraverso i campi emozionali che indipendentemente dalle dimensioni dell’organismo ai quali sono legati, rappresentano un linguaggio universale.

Il movimento è legato all’innovazione, alla nascita alla creatività e alla scoperta. Non sempre all’essere umano sono comprensibili le grandi collere positive della natura. Più che altro è lo scienziato che indaga sull’evoluzione della vita, che riconosce a distanza di molto tempo la positività di certi scossoni. La normocollera è un campo per il quale un organismo da un centro in equilibrio va fuori di se con turbolenza, creando energicamente il nuovo per infine far rientro nel proprio centro in pace e sicurezza.

Per la medicina biologica la valutazione dei campi emozionali non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la meccanica della malattia anche il mezzo e la finalità sensata di ogni malattia nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dai campi applicati, dei diversi fattori aggravanti, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Una valutazione dei campi emozionali e del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma

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