Ipertristezza e medicina biologica

La tristezza eccessiva o ipertristezza è per la medicina biologica un’espressione disarmonica, esagerata e inefficace del campo emozionale in oggetto.  Il campo emozionale tristezza eccessiva o ipertristezza descrive una condizione per la quale il soggetto è esageratamente occupato di sé, tanto che nonostante l’introspezione non riesce ad apprezzare alcuna opportunità di cooperazione con gli altri. Egli tende a occuparsi di sé eccessivamente, privando gli altri di scambio, partecipazione o crescita. Talvolta la tristezza eccessiva determina che il soggetto si occupa di se molto prima che sia opportuno. 

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Riflessione, iporiflessione e medicina biologica

La riflessione insufficiente o iporiflessione è per la medicina biologica l’espressione disarmonica, inefficiente e manchevole del campo emozionale in oggetto. L’ipo riflessione è il campo emozionale complementare all’iperiflessione. In questa condizione il deficit di regolazione, distribuzione e compensazione emozionale insito comporta la riduzione dell’attività emotiva svolta. L’iporiflessivo non registra l’evento emozionale con la stessa attenzione e non si occupa di gestire, regolare e compensare il dato. L’uomo in ipo riflessione è un superficiale, disattento di sé e di conseguenza anche degli altri. 

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Il clan secondo la medicina biologica

Nella medicina biologica la comprensione dei gruppi tissulari riuniti nella definizione di orbita funzionale non può prescindere dalla descrizione della complessa organizzazione sociale degli antenati umani che è denominata clan. Il clan nella medicina biologica descrive la suddivisione di compiti e specializzazioni operata nel corso dell’evoluzione dagli antenati dell’attuale umanità. L’organizzazione sociale in clan è stata un enorme vantaggio nella selezione naturale e nell’’evoluzione. Suddividere le funzioni in un clan permette, infatti, di gestire meglio le energie disponibili, aumentando la sopravvivenza e implementando l’eccellenza nelle funzioni particolari che uomini e donne di talento erano in grado di esprimere. 

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Iperiflessione e medicina biologica

La riflessione eccessiva o iperiflessione è per la medicina biologica un’espressione disarmonica, esagerata e inefficace del campo emozionale in oggetto. La riflessione eccessiva o iperiflessione deriva da un’esperienza conflittuale che sovraccarica la normo riflessione. L’essere umano così stimolato ha motivo di disattendere la necessità biologica di una riposta immediata.  Nell’iperiflessione ci troviamo in un campo emozionale in cui la funzione d’integrazione emotiva appare come deformata sotto una lente d’ingrandimento e oltretutto fissata su alcuni punti eccessivamente. L’iperiflessivo non riuscendo a tornare nel proprio equilibrio emotivo, esagera nel riproporsi ciclicamente situazioni conflittuali e diventa ossessivo. 

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Gioia insufficiente o ipogioia e medicina biologica

La gioia insufficiente o ipogioia è per la medicina biologica l’espressione disarmonica, insufficiente e contratta del campo emozionale in oggetto. La gioia insufficiente o ipo gioia è la conseguenza di ripetuti tradimenti del desiderio sperrimentato. L’ipogioioso non prova più a concepire illusione di gioia, è consapevole del fallimento nel mondo dei desideri, vive il futuro come una trappola e quindi si riversa nel passato. In ipo gioia gli anni già vissuti della vita erano meravigliosi, non certo i futuri e ancor di meno i presenti sono accettati. 

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 Gioia eccessiva o ipergioia e medicina biologica

La gioia eccessiva o ipergioia è per la medicina biologica un’espressione disarmonica, esagerata e inefficace del campo emozionale normo gioia. Il campo emozionale iper gioia è la trasposizione temporale del campo emozionale gioia dal presente al futuro. L’ipergioiso incapace di gioia nel presente s’illude di trovarla nel suo futuro. Questa ipotesi però si realizza solo a precise e limitanti condizioni. Questo campo emozionale è assimilabile allo stato di desiderio. In ipergioia la coscienza limita il mondo interiore ed espande quello esteriore. 

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