L’ ortoressia inversa e la medicina biologica

L’ ortoressia inversa è decodificata secondo la medicina biologica come un comportamento che applica un senso e intenzione. L’ ortoressia inversa è una compulsione al rigore nelle regole alimentari e alla qualità del cibo ingerito fino all’esclusione di ampie categorie del cibo disponibile. L’ ortoressia è un disturbo dell’alimentazione, appartenente alle ossessioni, che può impegnare personalità fragili, imbrigliate in un mondo di regole alimentari spesso variopinto e in vivace contrasto tra di loro. L’ ortoressia comporta una sofferenza per il malato perché vede il cibo non come un piacere, ma come un nemico. 

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Ortoressia e medicina biologica

L’ortoressia è una compulsione al rigore nelle regole alimentari e alla qualità del cibo ingerito fino all’esclusione di ampie categorie del cibo disponibile. L’ortoressia è un disturbo dell’alimentazione, che può impegnare personalità fragili, imbrigliate in un mondo di regole alimentari spesso variopinto e in vivace contrasto tra di loro. L’ortoressia è una patologia che scivola dalla funzione del raccoglitore nel clan dei progenitori umani. Questa funzione nella complessa struttura sociale denominata appunto clan, assolve la rilevante funzione di procacciamento del cibo che la natura spontaneamente produce. 

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Tabagismo e medicina biologica

La medicina biologica è utile per  comprendere la soluzione conflittuale che il comportamento del tabagismo rappresenta. Per tabagismo s’intende la combustione del tabacco per fini rituali o per semplice piacere, che purtroppo induce abitudine o dipendenza. Il tabagismo più comune è appunto inalare fumo di tabacco che contiene nicotina, un alcaloide psicotropo e molte altre sostanze. Il fumo oltre a produrre una forma di piacere, induce purtroppo dipendenza ed effetti collaterali anche gravi. L’insorgenza degli effetti collaterali del tabagismo è in molte culture causa di sofferenza oltre a costituire un costo economico e sociale considerevole. 

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Conflittolisi in medicina biologica

La conflittolisi è il termine tecnico della medicina biologica che indica la conclusione di un conflitto preesistente. La conflittolisi o soluzione conflittuale coincide in medicina biologica con l’innesco dei processi di riparazione tissulare e di ripristino funzionale. La conflittolisi è pertanto caratterizzata da sintomi corporali e pace emozionale. La medicina biologica accompagna il paziente prima all’analisi del conflitto biologico coerente con la malattia da lui espressa, poi all’ osservazione del risentito emotivo e dei campi emozionali coinvolti. 

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Conflitto biologico in Medicina biologica

Il conflitto biologico è un termine tecnico della medicina biologica per descrivere le problematiche affrontate dalla vita sul pianeta terra nelle varie tappe della sua evoluzione. La descrizione dei conflitti biologici o l’individuazione di tali nella vita del malato è basilare nella medicina biologica. Infatti, le alterazioni patologiche di un tessuto o di una funzione da lui espressa dipendono in larga misura dalla conflittolisi che tale tessuto ha operato nell’evoluzione delle specie. Il tessuto malato è coinvolto dal paziente in una problematica coerente con la soluzione che tale tessuto rappresenta nell’evoluzione. 

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Il risentito in medicina biologica

Il risentito emotivo è il termine usato in medicina biologica per descrivere la percezione di un sistema nervoso in un paziente preso in esame. Un evento stressogeno è interpretato da ogni singolo individuo in base ai campi emozionali, alle memorie e all’esperienza di cui dispone. Il luogo di queste complesse disponibilità è appunto il sistema nervoso centrale. Lo stesso evento stressogeno produce pertanto in diversi soggetti, altrettante reazioni. Le caratteristiche uniche di ogni reazione dipendono dal risentito emotivo. 

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