Risentito in medicina biologica

Il risentito in medicina biologica

Il risentito emotivo è il termine usato in medicina biologica per descrivere la percezione di un sistema nervoso in un paziente preso in esame. Un evento stressogeno è interpretato da ogni singolo individuo in base ai campi emozionali, alle memorie e all’esperienza di cui dispone. Il luogo di queste complesse disponibilità è appunto il sistema nervoso centrale. Lo stesso evento stressogeno produce pertanto in diversi soggetti, altrettante reazioni. Le caratteristiche uniche di ogni reazione dipendono dal risentito emotivo. Etimologicamente risentito deriva risentire ovvero sentire la seconda volta oppure soffrire. Nella medicina biologica i significati sono esattamente gli stessi indicati dalla etimologia, solo che sono congiunti. Quando un essere umano soffre una situazione conflittuale in realtà è almeno la seconda volta che la soffre.

Per la percezione di sofferenza è necessaria la precedente programmazione di un sistema nervoso complesso. La sofferenza richiede l’attivazioni di circuiti e sinapsi preposti quando è necessario soffrire per sopravvivere. Ogniqualvolta un essere umano soffre, anche se lo fa da un punto di vista storico la prima volta, questa sofferenza è già sta precedentemente codificata nel sistema nervoso e solo in tal modo programma reazioni. Pertanto la sofferenza non è mai un sentito, ma sempre un risentito. Il sistema nervoso umano è un organo deputato biologicamente alla sopravvivenza dell’individuo e alla sopravvivenza della specie. All’interno di un sistema nervoso sono pertanto codificate in automatico tutte le risposte adattative in relazione a quei conflitti che nel corso dell’evoluzione hanno messo a repentaglio la sopravvivenza. La somma di tutte le sofferenze sofferte dagli antenati è codificata nel sistema nervoso centrale come memoria di risposte adattative vincenti oppure mancanti. Il risentito del paziente esaminato dalla medicina biologica è l’accesso che il medico ha per lo studio di queste memorie. Poiché la sopravvivenza in biologia è garantita anche dalla biodiversità, il risentito di diversi individui non è mai  lo stesso.  Esaminando più persone esposte ad una stessa situazione conflittuale, esse produrrano ognuna un diverso personale risentito.

Il risentito in medicina biologica
Il risentito in medicina biologica

L’evento conlfittuale è pertanto  uno stressor aspecifico. Al contrario il risentito ovvero la personale lettura  dell’evento conflittuale, questa dipende dalla percezione ed è altamente specifica. Un evento conflittuale oggettivo come per esempio la prigionia non scatena un’univoca risposta in tutti coloro che sono sottoposti a tale stressor.  Alcuni di loro potranno rispondere con il rifiuto del cibo, altri con fame compulsiva e altri con  nessuna modifica rilevante dell’appetito. Si osserva lo stressor prigionia può in individui diversi sia scatenare sia inibire sia essere indifferente per l’assunzione del cibo. Inoltre nella maggior parte degli individui si osserva una reazione alla prigionia che coinvolge ben altre funzioni e tessuti biologici rispetto all’assunzione di cibo. Pertanto ogni risposta adattativa deve essere interpretata dal sistema nervoso in base alle informazioni di cui dispone prima di essere agita. Per questo motivo si definisce in medicina biologica la percezione del malato, un risentito ovvero sentito almeno per la seconda volta.

L’analisi del risentito emotivo del paziente è per la medicina biologica lo strumento principale per comprendere l’induzione di una risposta adattativa funzionale o corporale. Il sistema nervoso che risponde a un conflitto con precisi comportamenti delle funzioni e dei tessuti a lui connessi cerca come gli strumenti a disposizione di sopravvivere. Pertanto la malattia come comunemente denominata può essere letta come la conseguenza corporale del risentito a una precisa situazione conflittuale. La medicina biologica indaga sull’espressione somatica o funzionale di una malattia con tutta la diagnostica strumentale disponibile e definisce in tal modo la natura della lesione o disfunzione.Questo processo non differisce in alcun modo da quanto ogni medico è comunque chiamato a fare quando visita un paziente. In seguito alla descrizione di ciò che avviene a livello corporale, l’indagine della medicina biologica afferra, il conflitto biologico, i campi emozionali e il risentito del paziente esaminato. La corporeità di una malattia risponde, infatti, solo al come tale malattia avviene, mentre la medicina biologica ambisce a comprendere anche il perché. Questa fase è per il malato di eminente importanza, perché i processi di malattia avvengono purtroppo senza che il paziente sia consapevole del vero motivo per il quale ammala. Le risposte adattative automatiche provenienti dalle memorie sono alloggiate nel sistema nervoso a livello sottocorticale e pertanto sfuggono comunemente alla coscienza. Il lavoro della medicina biologica è pertanto quello di corticalizzare il conflitto biologico, i campi emozionali e il risentito. Il paziente che diviene consapevole dei veri motivi della sua malattia ha la possibilità di gestirli diversamente. Non si tratta di processo semplicemente cognitivo, ma spesso di un rivivere il dolore molto intenso e partecipato. Le tecniche di risentito sono complesse e non si concludono con la presa di coscienza, ma iniziano in tal modo. La tecnica del risentito totale è una tecnica energica che esalta il solo risentito senza lavoro sul corporale e sui campi emozionali come richiesto dalla medicina biologica. Il risentito totale è una tecnica di gruppo a forte impatto e può essere comunque utile per lo sblocco di un paziente.

Per la medicina biologica la ricerca e la presa di coscienza del risentito sono parte centrale della terapia. La medicina biologica cerca oltre l’ espressione fisica della sofferenza anche la sua finalità sensata nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie.
L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, dei campi emozionali, del risentito delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente.  Una valutazione  dei tessuti  in relazione al risentito personale secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina biologica a Roma