Il senso malattia nella medicina biologica

Secondo la medicina biologica la malattia è un processo tissulare applicato  all’ interno di campi emozionali coerenti. La conoscenza dei campi emozionali coinvolti nella malattia è importante per ogni medico, ma lo è a maggior ragione anche per il malato. I campi emozionali sono intimi con i tessuti coinvolti nella malattia. Ogni tessuto di cui è composto l’organismo umano è legato ad una soluzione biologica connessa alla evoluzione. Questa soluzione attuale è stata in passato malattia. 

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Il senso biologico della morte in medicina biologica

La morte esprime significati in medicina biologica oltre a quelli rappresentati dalle culture e dalle religioni. La morte assolve per medicina biologica a precise funzioni. Un organismo pluricellulare è organizzato per tessuti portanti funzioni specializzate e necessita pertanto di lunghissimo tempo per essere prodotto e riprodotto. Un pluricellulare mostra una maggiore consapevolezza del suo habitat, sopratutto se paragonato a un organismo unicellulare. La velocità riproduttiva e consapevolezza evidenziano dunque un rapporto inversamente proporzionale. 

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Paura insufficiente, ipopaura e medicina biologica

La paura insufficiente o ipopaura è per la medicina biologica l’espressione disarmonica, inefficiente e manchevole del campo emozionale in oggetto.  Al campo emozionale paura equilibrata corrispondono  ovviamente due condizioni di perdita di tale equilibrio: l’iperpaura e l’ipopaura. L’ipo paura è un’insufficiente capacità emotiva nella gestione di situazioni con contenuto minaccioso. L’individuo in ipopaura non riesce a gestire il conflitto biologico e quindi non lo conclude. Resta in una forma costante di paura cronica insufficiente a una reazione corretta ed è quindi non è efficiente e operativo. 

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Paura eccessiva iperpaura e medicina biologica

La paura eccessiva o iperpaura è per la medicina biologica un’espressione disarmonica, esagerata e inefficace del campo emozionale normo paura. Al campo emozionale paura equilibrata corrispondono  ovviamente due condizioni di perdita di tale equilibrio: l’iperpaura e l’ipopaura. La paura eccessiva o iperpaura è caratterizzata da una violenta espressione delle stesse sensate caratteristiche del normocampo.  L’iperpaura è una reazione di panico. La funzione fisiologica della paura è bloccare tutto il superfluo per garantire tutte le energie disponibili alla risoluzione di un’emergenza. 

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Ipertristezza e medicina biologica

La tristezza eccessiva o ipertristezza è per la medicina biologica un’espressione disarmonica, esagerata e inefficace del campo emozionale in oggetto.  Il campo emozionale tristezza eccessiva o ipertristezza descrive una condizione per la quale il soggetto è esageratamente occupato di sé, tanto che nonostante l’introspezione non riesce ad apprezzare alcuna opportunità di cooperazione con gli altri. Egli tende a occuparsi di sé eccessivamente, privando gli altri di scambio, partecipazione o crescita. Talvolta la tristezza eccessiva determina che il soggetto si occupa di se molto prima che sia opportuno. 

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Riflessione, iporiflessione e medicina biologica

La riflessione insufficiente o iporiflessione è per la medicina biologica l’espressione disarmonica, inefficiente e manchevole del campo emozionale in oggetto. L’ipo riflessione è il campo emozionale complementare all’iperiflessione. In questa condizione il deficit di regolazione, distribuzione e compensazione emozionale insito comporta la riduzione dell’attività emotiva svolta. L’iporiflessivo non registra l’evento emozionale con la stessa attenzione e non si occupa di gestire, regolare e compensare il dato. L’uomo in ipo riflessione è un superficiale, disattento di sé e di conseguenza anche degli altri. 

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