Lo sciamano nel clan e la medicina biologica

Lo sciamano nel clan e la medicina biologica

Lo sciamano è una delle cinque possibili espressioni nei talenti e vocazioni degli esseri umani organizzati in clan. Molte malattie dell’uomo moderno trovano origine anche nei complessi adattamenti necessari nel clan reale o da lui immaginato.  L’organizzazione sociale in clan è la ripetizione a un livello superiore degli stessi passaggi biologici compiuti nell’evoluzione, al momento in cui si costituirono organismi pluricellulari complessi. Studiare le caratteristiche delle singole funzioni espresse in contesti sociali permette pertanto di capire  anche le funzioni biologiche all’interno di un organismo  e il motivo per il quale determinati tessuti sono implicati nella malattia. Secondo la medicina biologica lo sciamano in un clan è incaricato di gestire il rapporto con il trascendente e di unificare il contingente.

Lo sciamano unisce e congiunge il clan  in una visione spirituale, mai implicata in questioni territoriali. Tutti gli uomini nel clan assolvono a specializzazioni precise  a secondo di vocazione e competenza, ma indipendentemente da ciò sono tutti dotati di un fisiologico impulso verso il trascendente.  Lo sciamano è  colui che  si occupa di  costruire un ponte con la spiritualità. La funzione sciamanica è dunque quella di pontefice  verso la trascendenza. Lo sciamano è collegato a quella consapevolezza che dovrebbe acquisire l’uomo adulto, terminata la fase esplorativa della vita contingente. In trascendenza l’uomo realizza cosa esiste oltre il confine del mondo corporale. L’uomo tramite la spiritualità  supera  la stretta correlazione con la propria corporeità e si inoltra in un percorso che tende verso una maggiore autonomia  dal  proprio corpo. Il culmine di questo percorso è una visione spirituale  con una corporeità integra e  in salute.  Il campo emozionale predominante in tale condizione è la gioia.  Secondo la medicina biologica Per lo sciamano il clan di appartenenza è solo una occasione nella  costruzione di umanità. Pertanto lo sciamano è colui che rompe i confini tra il clan  e suoi avversari, con un progetto di clan che abbraccia  tutti gli essere umani.

In medicina biologica i gruppi tissulari maggiormente coinvolti dalla funzione di sciamano nel clan sono i seguenti:

  • ghiandole endocrine e secrezioni
  • apparato cardiocircolatorio
  • intestino tenue
  • ipotalamo ipofisi e allocazioni SNC  in relazione a ormoni
  • amigdala e allocazioni SNC in relazione alle emozioni

Tra i tessuti implicati nella funzione di sciamano si osserva l’insieme delle ghiandole endocrine.  La  coerenza delle secrezioni endocrine è per  molte culture passate e per la medicina moderna,  una premessa per  esprimere il campo emozionale gioia. La gioia o beatitudine  costituisce l’ unica spinta  per elevarsi oltre il contingente verso il trascendente.  Tutte le allocazioni del  SNC  in relazione a ormoni come ipotalamo e ipofisi sono implicate. Inoltre anche le allocazioni che gestiscono nel SNC le emozioni come l’ amigdala e  sono da  considerare   connesse.

Significativo per il ruolo dello sciamano anche la funzione del cardiovascolare  che a livello corporale è quella di unire e provvedere ad un territorio pluricellulare esteso.  Il cuore e l’umanità sono equivalenti strutturali: entrambi sono sia unificanti che il risultato di unità. Infine corrisponde alla funzione dello sciamano l’ intestino tenue con il coinvolgimento del sistema immunitario che  coordina la complessa attività  di accettazione. L’ accettazione di biodiversità svolta sulla parete intestinale è rilevante anche per l’ accettazione  sui piani sottili dell’esistenza.   La somma di tutte le implicazioni somatiche e funzionali coinvolte  nel ruolo di sciamano  nel clan sono riassunte nel termine moderno di PNEI, ovvero PsicoImmunoNeuroImmunologia.

Le orbite funzionali attivate dalla funzione di sciamano sono pertanto:

  • intestino tenue
  • pericardio
  • triplice riscaldatore
  • cuore

Lo sciamano è inoltre quella specializzazione nel clan che ibrida unisce sessualità a genitalità. Per esempio la cura dei malati, la divinazione e la cura del rapporto con il trascendente, funzioni tipiche dello sciamano, possono essere affidate ad un individuo  con genitali maschili, ma che assolve a funzioni che necessitano di sensibilità e accoglienza. Inoltre la funzione  espressa nel branco dallo sciamano è elevatissima ma non  implica particolare violenza  o forza fisica.

Lo sciamano nel clan  secondo la medicina biologica
Sciamano e medicina biologica

Lo sciamano   è un individuo dotato di alta sensibilità non solo per la vita emotiva, ma anche per esempio per le arti  o per il linguaggio. La gioia è il campo emozionale coerente che permette all’individuo  sciamano di essere intermediario tra contingente e trascendente. Anche una donna può assolvere al ruolo di sciamano nel clan, perchè unire sessualità a genitalità non esclude mai, bensì include tutte le possibilità dell’ essere.  Le funzioni  sciamaniche nel clan scivolano in era moderna  per esempio nelle cure sociali, nell’ simbolismo, nell’ arte sacra, nella comunicazione, nel volontariato ma sopratutto nella vera spiritualità. Uno sciamano non può pertanto mai essere coincidente con lo status di leader religioso. Lo sciamano è persona umile, presente alla vita, ma non alla gloria della vita. Il ruolo di leader religioso è generalmente assolto da colui che nel clan è cacciatore. Lo sciamano non ha potere temporale e non è limitato mai dal possesso di un territorio. L’ anima dello sciamano non ammette confini. La sua immaginazione  vola oltre il territorio è afferra tutto incluso l’invisibile. Generalmente lo sciamano è ucciso dal cacciatore nel clan.

Nell’ immaginazione di ogni malato è ricostruibile la struttura conflitto del conflitto risentito nel clan anche se il clan per lui è diventato per scivolamento nella realtà contemporanea  famiglia, nazione, azienda, religione, partito politico o squadra di calcio. Gli esempi di scivolamento di clan sono innumerevoli. In ognuno di essi l’uomo riprende il suo percorso evolutivo individuando quel conflitto che non ha ancora risolto. Questo conflitto non risolto è spesso un conflitto del clan  sospeso nel tempo, che cerca nella situazione contemporanea del malato una ripetizione tramite gli scivolamenti per giungere alla anelata soluzione.

Secondo la medicina biologica la struttura del conflitto sospeso nel clan resta la stessa fino alla sua soluzione conflittuale. Di generazione in generazione le mancate soluzioni vengono trasmesse fino a quella  generazione che si manifesta in grado di generare nuova capacità biologica e connessa consapevolezza. L’obiettivo ultimo dei conflitti di clan sospesi è il superamento dell’organizzazione in clan e la costituzione di umanità. Non più clan in lotta, ma esseri umani uniti da unica appartenenza di genere.

Molte delle correlazioni indicate dalla medicina biologica sono espresse anche dall’ agopuntura tradizionale cinese. La medicina biologica adotta un criterio di lettura del clan e delle sue funzioni coerente con la biologia, la fisiologia e l’evoluzione.
L’analisi del clan immaginato dal singolo paziente secondo i parametri della medicina biologica contribuisce alla conflittolisi. La valutazione del risentito, del conflitto biologico sottostante e delle eventuali connessioni con i tessuti lesi, rappresenta una possibilità di comprensione riguardo al senso implicato in ogni malattia. Comprendere il senso biologico della propria sofferenza è una premessa ineludibile per la soluzione conflittuale.

Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina biologica a Roma

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