Mancinismo e medicina biologica

Mancinismo e medicina biologica

mancinismo
mancinismo

Il mancinismo è una variante biologica che ha consentito la sopravvivenza del’essere umano  in condizioni che talvolta non lo consentivano. Studi sulle impronte nei disegni preistorici evidenziano come le percentuali di mancini sulla popolazione erano durante le glaciazioni coerenti con le attuali.  La presenza di uomini e donne mancini è importante in relazione alla biovarianza, ovvero la capacità di una specie di produrre varianti comportamentali significative, in modo da disporre sempre di quella che risolve un ipotetico conflitto connesso alla sopravvivenza. In biologia il termine usato è ridondanza. Una culminante biologica si conserva attraverso la ridondanza di supplenti funzione.  La presenza di varianti comportamentali consente arricchimento culturale, opportunità di crescita e vantaggio selettivo. Si osserva non a caso una rilevante presenza di mancini tra i personaggi illustri della politica, scienza e storia. Il mancinismo oltre a proteggere la vita umana è anche fonte di ispirazione e crescita. Il mancino lateralizza la dominanza nella abilità biomeccanica sul lato sinistro, mantenendo tutte le altre allocazioni funzionali del sistema nervoso centrale esattamente dove si collocano nel destrimane. La natura ha previsto pertanto che la abilità biomeccanica potesse esprimersi a seconda della genetica e favorevolmente per la specie umana sia sul lato destro, sia sul lato sinistro.

Il vantaggio è stato sin dalla notte dei tempi subito evidente, In caso di conflitto tra due uomine o donne alfa, l’opposta lateralizzazione dei due ipotetici sfidanti consente di non comprendere i messaggi di sfida e evitare la lotta e estinsione  dell’avversario.  Il mancinismo facilita la cooperazione tra rivali. consentendo lo sviluppo di una opportunità dalla diversità dell’altro.  Molto facile che un destrimane si allei pertanto con il mancino, divenendo una imbattibile arma da guerra perchè se affiancati hanno entrambi i lati  in dominanza. Il tiro mancino è quello che l’ipotetico avversario di questa alleanza non è in grado di aspettarsi.  Anche in difesa e protezione l’ affiancamento di una mancino e destrimane, che in questo caso invertono però la loro posizione, consente  un doppio scudo. L’abbraccio protettivo di una coppia mancino destrimane è pertanto doppiamente efficace nel proteggere . Il mancino dominante può inoltre in caso di estinzione imprevista del destrimane dominante sostituirlo, consentendo al clan la sopravvivenza. Gli destrimani alfa sono infatti in genere preliminarmente eliminati.  La specie umana è sopravvivissuta nella notte dei tempi grazie allo straordinario contributo di uomini e donne mancini ai quali andrebbe la riconoscenza di tutti.

Non di meno le religioni nel promuovere ignoranza e superstizione al fine di consolidare il potere temporale hanno definito la mano sinistra come la mano del diavolo. I mancini uomini e donne sono stati da sempre vittime predestinate della inquisizione hanno patito pene di violenza considerevole. Secondo alcuni studiosi, Michelangelo, mancino, per sfuggire al triste destino riservato a coloro che usavano la sinistra, si esericitò fin da giovane a dipingere con la mano destra.  Solo quando nessuno guardava e per le azioni di forza come scolpire e cesellare usava la sinistra.  Nelle scuole non molto tempo fà si legava la mano sinistra dei poveri bambini mancini  per costringerli ad usare la destra. Oggi la conversione dei mancini in destrimani è considerata un abominio. culturale e pedagogico. Non di meno molti degli attuali adulti mancini sono stati convertiti con le buone o con le cattive durante la loro infanzia e si considerano a torto ambidestri o destrimani. La mancata accettazione dei talenti connessi al mancinismo, il trauma della conversione che costringe ad uno sforzo neurologico inutile e dannoso possono essere causa di stress e pertanto possono slatenzizzare tutte le malattie stress correlate. Il riconoscimento della sofferenza connessa  al mancinismo è pertanto oggetto di valutazione in medicina biologica.

La gestione cosciente dei conflitti biologici e la pacificazione emozionale sono un percorso di terapia preferibile e soprattutto migliorativo del quadro generale di ogni paziente.  Per la medicina biologica la ricerca del senso nelle lesioni  e di comportamenti applicati non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali  si realizzano nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la “meccanica” della malattia anche la finalità sensata delle lesioni nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie. L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, dei campi emozionali, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto sottostante per il singolo paziente. Alcune lesioni possono determinare un notevole disagio sia interiore sia nella relazione con gli altri. Una valutazione del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma