La medicina biologica integra diverse discipline
La medicina biologica implica la definizione di un metodo di lavoro che permetta un confronto costruttivo tra modelli scientifici diversi. L’analisi causale della scienza occidentale e la sintesi induttiva delle scienze antiche, possono essere integrate in un’unica conoscenza che adotta contemporaneamente modelli logici diversi, per osservare meglio un’unica realtà. Il vantaggio di una doppia prospettiva nell’osservare lo stesso malato, è la completezza dell’osservazione e il maggiore controllo dell’affidabilità delle conclusioni. Due modelli di riferimento, oltre a suggerire sinergie, sono anche una doppia sicurezza nel verificare le conclusioni diagnostiche e le indicazioni terapeutiche. Un approccio scientifico maturo, si occupa di unificare conoscenze e scienze.
La fisica e la biologia devono essere maggiormente considerate nella ricerca medica, di quanto purtroppo avviene, diventando strumento di validazione non prescindibile. Occuparsi del malato, significa porre in essere alcuni gesti semplici e risolutori, dietro i quali si estende un lungo cammino di conoscenza, mai esclusivamente chimico, ma considerando la chimica. La conoscenza proveniente da altre culture, proprio perché basandosi su presupposti diversi, estende lo sguardo conoscitivo oltre il nostro e deve essere intesa come una fonte d’informazioni, da integrare con quelle relative alla fisica e alla biologia.
Il modello proposto osserva il malato come portatore di cicli e ritmi, alla ricerca di un rapporto equilibrato tra gli stessi che è denominata omeostasi. Una terapia protesa alla regolazione, ha come obiettivo migliorare l’omeostasi del paziente. Tale condizione coincide con ricerca una sincronia funzionale biologicamente vantaggiosa nella lotta per la sopravvivenza. L’elevazione dell’omeostasi di un paziente coincide con una sua maggiore sopravvivenza. La vita si è sviluppata sulla terra tramite strategie tese verso una sincronia vantaggiosa con l’ambiente in cui è inserita. Il movimento del sole e delle stagioni non può non essere intimamente coinvolto, in ogni aspetto della vita. Una medicina biologica protesa a implementare omeostasi stimola i processi di autoregolazione, limitando in tal modo al minimo possibile l’impiego di farmacologia pesante. La visione del malato come un soggetto che lotta per una gestione conflittuale biologicamente efficace, è un ampliamento necessario della comprensione medica. Nulla di ciò che avviene nella vita dell’uomo, dalla salute, alla malattia e infine alla morte, può esulare da un rapporto costante e ineluttabile con il movimento del sole.
Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina biologica a Roma