Creazione atto amichevole ?

La creazione è un atto amichevole?

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La creazione come esposta nelle religioni è valutata in medicina biologica con fatica per la negazione di tutti i dati osservati relativi alla evoluzione graduale della vita.  La creazione presuppone che Dio ponga l’uomo repentinamente in essere con tutte le sue caratteristiche somatiche, emotive e spirituali  attualmente espresse. La negazione di un processo di gradualità nella esposizione comune a molte religioni  è confortata dai testi sacri e dalle dottrine.

Si osservano però praticanti la teoria della creazione anche tra esponenti della scienza  con  non poche perplessità espresse loro, dai colleghi accademici o meno.  La creazione deriva implicitamente dalla onnipotenza del creatore che non necessità di processi graduali, ma può anche porre in essere “ex nihil”.  Il creatore e la creatura inoltre sarebbero secondo la creazione uniti da una relazione di similitudine, questione che implica una difficoltà logica importante. Infatti la somiglianza tra la perfezione di Dio e l’uomo perfettibile non è certo proporzionata e\o coerente. L’essere umano non è perfetto, ma al massimo perfettibile, dunque egli tende naturalmente al divino senza raggiungerlo. Si può pertanto derivare che l’uomo applica nella sua esistenza quella  mancanza di perfezioni che in Dio invece totalmente si esprimono. La somiglianza tra creatura e Creatore è pertanto un elenco infinito di mancanze o incompletezze.

La mancanza di perfezione dell’essere umano si estrinseca nella concretezza in un patrimonio genetico, somatico, emotivo e spirituale caratterizzato da un enorme debito evolutivo da colmare in un habitat nel quale  però tale evoluzione si nega. Pertanto se l’essere umano secondo la creazione è  limitato a sperimentare inesorabilmente infinite mancanze, senza poter evolvere con la gradualità  e tempi affermati dalla scienza,  l’atto creativo potrebbe esprimere aspetti non necessariamente amichevoli.  L’evoluzione umana secondo la creazione sarebbe concessa attraverso la grazia divina, atto altrettanto privo di gradualità come la creazione stessa. Alla grazia l’uomo si può solo che predisporre con atti e comportamenti coerenti senza per questo poterla mai meritare per moto proprio.

Dalla creazione dell’uomo  secondo i criteri descritti deriva pertanto una totale mancanza di  autodeterminazione e pertanto di responsabilità. I comportamenti più deprecabili dai quali la creazione esclude l’uomo da ogni responsabilità  e ai quali azioni  meritorie  da sole non consentirebbero miglioramento alcuno, sono i seguenti:

  • scarsa compatibilità tra uomo e habitat nel quale è inserito
  • violenza non proporzionale alla gestione della sopravvivenza
  • scarsa vitalità nei confronti della malattia

Le implicazioni della creazione descritta sollevano certamente  tormenti della mente che tende a voler comprendere anche ciò che la scienza non sempre considera con il dovuto rispetto. La ricerca di un modello unificante della conoscenza che ponga le affermazioni scientifiche e religiose in una visione unita e unificante,  si scontra contestualmente con una notevole difficoltà sia logica. sia spirituale. Ammessi tutti  i limiti umani, se la mente  o la fede  accettano la creazione descritta dalle religioni,  questo solleva forte una domanda: la creazione è un atto amichevole?