Addomesticamento e medicina biologica

Addomesticamento e medicina biologica

addomesticamento
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La medicina biologica si interessa dei processi di addomesticamento per la curiose osservazione che i parametri  riscontrati negli animali  si applicano altrettanto al suo teorico padrone ovvero l’uomo stesso.    Per addomesticamento  si intende in genere il processo attraverso cui una specie animale o vegetale è abituata alla convivenza con l’uomo e al controllo da parte di quest’ultimo. Per molte specie, la domesticazione ha comportato notevoli mutamenti nel comportamento,  nel ciclo di vita  fino a coinvolgere la genetica e la fisiologia. L’ addomesticamento è inteso comunque come un processo che l’uomo mette in atto  su altre specie per scopi egoistici di sfruttamento.  Gli scopi per i quali l’uomo addomestica una specie sono complessi. Alcuni animali sono addomesticati per essere usati come  forza di lavoro  e mezzo di trasporto. Altri per sono addomesticati  per essere usati come cibo e per ricavarne materiali. Infine l’addomesticamento può avere finalità si surrogato affettivo  ovvero per intrattenimento o compagnia.

L’addomesticamento dipende da un complesso processo di addestramento e di intervento genetico che  implica un un controllo attivo  da parte dell’uomo. Le caratteristiche culminanti il processo che configurano l’animale domestico sono le seguenti:

  • Dieta flessibile e orientata agli avanzi della nutrizione umana
  • Tasso di crescita  un accettabile durata di raggiungimento dell’età idonea allo sfruttamento
  • Riproduzione in cattività
  • Carattere remissivo alla violenza
  • Dipendenza e fiducia nel padrone
  • Gerarchia sociale modificabile in modo da riconoscere l’uomo come leader
  • Strategia di difesa attraverso il raggruppamento
  • Senso di appartenenza alla mandria
  • Scarsa autodeterminazione

Il primo animale domestico conosciuto sembra essere il cane, addomesticato circa nel 14000 a.C. Vi è una precoce testimonianza dell’addomesticamento delle api, in forma di pitture murali, datate attorno al 13000 a.C.  La capra, la pecora e il maiale  furono addomesticati intorno al 10-8000 a.C.. Evidenze archeologiche a Cipro indicano l’addomesticamento di un tipo di gatto circa nel 7500 a.C. La prima prova di addomesticamento del cavallo si ha circa nel 4000 a.C.

L’ addomesticamento degli animali sfruttati dall’uomo ha definito parametri precisi riconosciuti in biologia che pongono un rilevante problema concettuale.  Tutte le caratteristiche dell’animale domestico sono altrettanto caratteristiche del suo ipotetico addomesticatore. I processi di addomesticamento sono pertanto stati applicati contemporaneamente sia sull’uomo e sia sugli animali ritenuti domestici. L’ unica logica spiegazione per questo paradosso biologico è postulare due diverse nature umane che coesistono in un lontano passato preistorico ovvero tra il 14000 e il 7500 a.C.  Una prima categoria di essere umani o umanoidi è tecnologicamente e militarmente dominante e sfrutta la seconda categoria di essere umani come fossero animali. Questa è certamente solo una ipotesi di lavoro necessita di verifiche e prove, ma è coerente anche con l’osservazione di una incredibile velocizzazione dei processi di evoluzione della specie Homo sapiens, tali da produrre ripensamenti sull’eventualità che sia spontanea. Ulteriore coerenza dell’ipotesi di lavoro della coesistenza di due categorie di essere umani o umanoidi si osserva nei  i miti della creazione dell’uomo di tutte le epoche e culture. Secondo tutti i miti l’uomo risulterebbe fatto da qualcuno simile a lui che gli preesiste e che lo domina. Primo o poi la ricerca in biologia e in genetica comporteranno la necessita di riscrivere la storia dell’uomo.