Ipertristezza e medicina biologica

La tristezza eccessiva o ipertristezza è per la medicina biologica un’espressione disarmonica, esagerata e inefficace del campo emozionale in oggetto.  Il campo emozionale tristezza eccessiva o ipertristezza descrive una condizione per la quale il soggetto è esageratamente occupato di sé, tanto che nonostante l’introspezione non riesce ad apprezzare alcuna opportunità di cooperazione con gli altri. Egli tende a occuparsi di sé eccessivamente, privando gli altri di scambio, partecipazione o crescita. Talvolta la tristezza eccessiva determina che il soggetto si occupa di se molto prima che sia opportuno. 

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L’ evoluzione in medicina biologica

Secondo la medicina biologica l’ evoluzione della vita è possibile grazie alla trasmissione delle informazioni concernenti  le capacità biologiche sia ereditate e sia acquisite. Premessa per la trasmissione d’informazioni biologiche funzionalmente all’ evoluzione è l’istinto di sopravvivenza. Poiché la vita individuale termina, sopravvivere include necessariamente procreare. Con tale intento biologico e in coerenza con l’ evoluzione si trasmettono alla discendenza le acquisizioni e pacchetti d’informazione ereditaria e acquisibile. Oggetto della trasmissione di dati sono pertanto le sia le capacità biologiche acquisite in vita, sia le capacità biologiche ereditate dagli antenati. 

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La malattia cronica in medicina biologica

La medicina biologica ricerca nella malattia cronica un senso ai fini dell’adattamento e dell’evoluzione. La malattia cronica è la sofferenza prevalente delle società moderne. La morte e la riproduzione sono interdipendenti dovendo la natura supplire alla prima per il tramite della seconda. Un organismo pluricellulare è organizzato per tessuti specializzati e autocosciente richiede un esteso tempo biologico per essere riprodotto. Un organismo umano rappresenta la culminante di processi adattativi operati in tempi molto estesi dall’evoluzione. 

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