Cuore, circolazione e medicina biologica

Cuore, circolazione e medicina biologica

Cuore e circolazione in medicina biologica
Cuore e circolazione in medicina biologica

La medicina biologica osserva  il cuore e la circolazione come un insieme di diversi tessuti che realizza la soluzione ad una precisa area conflittuale realizzata nei complessi processi dell’evoluzione. La comprensione del senso biologico di un tessuto o organo favorisce la consapevolezza delle implicazioni conflittuali che la malattia esprime. La consapevolezza del senso biologico insito nel cuore e  nella circolazione è dunque premessa per la conflittolisi e contribuisce al decorso di tutte sue possibili malattie connesse.

In medicina biologica cuore e circolazione costituscono insieme l’apparato cardiocircolatorio. La circolazione oltre che dalla “pompa” cuore è infatti garantita dal sistema dei vasi contenenti liquidi e solidi trasportandoli in tutti i distretti nel corpo. Il sangue  è da considerare per questo motivo un tessuto mobile. Il suo movimento  è dovuto alla contrazione cardiaca,  alla  contrazione dei vasi e  dall’inerzia dovuta a gravità dei tessuti adiacenti il vaso. I vasi e il cuore, sono entrambi di derivazione mesodermica nello sviluppo embrionale. Normalmente le arterie trasportano sangue ossigenato e un’infinità di mediatori di funzione da distribuire ai tessuti,  mentre le vene trasportano sangue non ossigenato  e mediatori di funzioni,  provenienti dai tessuti.  Organismi pluricellulari di grandi dimensioni come i mammiferi necessitano di cuore e circolazione per diffondere ovunque nutrienti, mediatori della omeostasi e  per raccogliere tossine da espellere. Dunque durante l’evoluzione di organismi multicellulari  è stato necessario  l’apparato cardiovascolare per irrorare  immensi territori di cellule, quando la semplice diffusione per osmosi non ne garantiva più funzione ed efficienza.   Il cuore e la circolazione sono pertanto necessari per unire molte cellule in un unico organismo. La finalità evolutiva dell’apparto cardiocircolatorio  è  pertanto riassumibile in:

1) distribuzione dei nutrienti  in tutti i distretti

2) asporto di residui metabolici da tutti i distretti

3) trasporto di mediatori  di omeostasi complessa, ovvero comunicazione

4) unificare funzionalmente organismi composti da un elevato numero di cellule

Un organismo umano è composto mediamente da 75 trilioni di  singole cellule. Queste sviluppano nell’evoluzione, l’appartenenza un nuovo macrorganismo  per via delle vie di comunicazione.  L’essere umano, un immenso territorio composto da  trilioni di cellule,  è come un impero.  L’impero si manifesta tramite una capitale e strade dipartendo dalla capitale lo attraversano  totalmente. Nessun “imperatore”  conosciuto nella storia, ha omesso di  regnare da una capitale e costruire strade per congiungere ogni periferia al suo impero. L’impero romano ha costruito strade che sono ancora oggi percorse e  che dovevano rappresentarne la gloria oltre che la funzione. Tramite le strade viaggiavano le mercanzie,   ovvero lo scivolamento di nutrienti. Tramite le stesse strade viaggiavano gli eserciti, ovvero lo scivolamento del  sistema immunitario. Un regno diventa tale per via della circolazione sulle sue strade. Le strade al centro sono lo scivolamento di coronarie. La parola “ coronaria “ possiede tra gli altri  significati, anche quello di essere una strada vicina alla “corona”.   Il riconoscimento di “ self ” da “ non self ”  e  la sua gestione,  ovvero la difesa,  può avvenire efficacemente solo se un regno sposta tempestivamente la sua forza di offesa nei distretti ove fosse richiesta. Dunque sulle strade circola il potere di Roma imperiale. Senza strade l’impero sarebbe solo la somma scomposta di singole e innumerevoli realtà locali. Il sangue che circola nei vasi è pertanto nell’immaginario  umano, come l’esercito che si muove sulle strade dell’impero, lo unifica e lo glorifica. Il cuore e la circolazione divengono  pertanto sinonimi di un potere unificante  e centrale.

Secondo la medicina biologica il potere di unificare ampi territori in un unico regno, è attivato dal campo emozionale gioia. La gioia del possesso è una delle qualità del campo emozionale gioia anche se rappresenta quella più basica. Ma quando l’uomo si eleva sopra la sua condizione animale e diviene pienamente umano, allora scopre i significati più alti del potere unificante.  Nella parola religione troviamo dal latino il termine relegare, ovvero unire. Ma anche nella parola yoga, il termine yug  ha lo stesso significato. Nella parola magia, il termine mag implica anch’esso unire, congiungere. Il possesso di un regno su questa terra, è l’implicazione più bassa della capacità di unire.  All’uomo è aperta anche la possibilità più elevata  ovvero di unirsi al regno spirituale, il  “Sacro Cuore”. Il potere di sentirsi unito nell’universo intero come unica  e totale sovrastruttura biologica,  coincide con la beatitudine dei mistici, ovvero la gioia perfetta.

La relazione tra cuore, circolazione e l’elevazione umana secondo la medicina biologica non è però solamente simbolica, ma anche tissulare.  Il sistema cardiocircolatorio unisce funzionalmente trilioni di cellule costituenti il corpo umano. Con questa capacità biologica, mantiene nei tessuti l’informazione connessa alla soluzione biologica che esprime, ovvero unificare.  Per comprendere profondamente il cuore e i vasi, è necessario superare il limite di immaginarli in un simbolo e scendere fino alla loro rappresentazione corporale. La funzione biologica svolta durante l’evoluzione è un chiave fondamentale di tale processo di conoscenza.

Le malattie che implicano il cuore e la circolazione secondo la medicina biologica sono connesse a conflitti risentiti sulla tematica del territorio e del potere di unificazione connesso. Il territorio a livello di uomo moderno può scivolare verso la propria casa, il proprio lavoro o la propria nazione. Il sentire, personalissimo di ogni essere umano, qualcosa come di suo possesso, apre in caso di sua perdita, alla conflittualità di territorio.  Mentre nell’animale il territorio è solo territorio, nell’umano diviene tutto ciò che viene risentito come tale. Talvolta anche il partner in una relazione di coppia può essere risentito come territorio proprio. I tessuti che risuonano in questa circostanza sono di nuovo legati all’apparato cardiocircolatorio.

Nel mondo attuale, nonostante i progressi della tecnologia, le malattie del sistema cardiocircolatorio rappresentano  ancora la causa più diffusa di morte umana.  L’uomo secondo la medicina biologica si illude di possedere il potere su questo nostro mondo. Talvolta in modo presuntuoso e arrogante, a volta in modo più nascosto e meno visibile. L’illusione di disporre di potere è però molto diffusa.  La scienza scopre l’universo e l’uomo non riesce ad osservarlo con umiltà, ma tenta di possederlo, violandolo. La diffusione  in tutto il globo di questa illusione, rende la malattia cardiovascolare tanto frequente. Il cuore  e la circolazione sono implicati dalla malattia ogni volta che un paziente ha un risentito emotivo connesso al  conflitto biologico di territorio.

Per la medicina biologica la gestione cosciente dei conflitti e la pacificazione emozionale sono un percorso di terapia preferibile e soprattutto migliorativo del quadro generale. La malattia è infatti una lesione di cui la sofferenza non coincide mai, ma solo si esprime a livello di tessuto sulla quale si proietta.  Per la medicina biologica la ricerca del senso nelle lesioni applicate non disconosce per nulla i meccanismi somatici per i quali tale malattia si realizza nel corpo del paziente. Al contrario la medicina biologica cerca oltre la “fisicità” della malattia anche la finalità sensata delle lesioni nel contesto di una evoluzione prima personale, poi della stirpe e infine della specie. L’analisi delle sofferenze patite dal malato, dei diversi fattori aggravanti, dei campi emozionali, delle modalizzazioni e dell’insorgenza primaria possono aiutare nell’identificazione del conflitto biologico sottostante per il singolo paziente. Alcune lesioni possono determinare un notevole disagio sia interiore sia nella relazione con gli altri. Una valutazione del risentito personale connesso secondo la medicina biologica, rappresenta una possibilità prima di comprensione e successivamente di coscienza riguardo al senso implicato, premessa ineludibile per una loro modulazione o a seconda dei casi per la loro risoluzione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Medicina Biologica a Roma

  •  Cuore, circolazione e medicina biologica